Come cambierà la nostra vita sessuale dopo la pandemia? Ce lo dicono i futurologi


Gli effetti macroscopici dell’impatto del coronavirus sono innegabili: centinaia di migliaia di vite perdute, disoccupazione di massa, esistenze che sembrano fluttuare nel vuoto. Ma le conseguenze della pandemia si vedono anche nelle piccole cose della vita quotidiana, dal comportamento sui social media ai messaggi sulle app di dating.

Al giorno d’oggi, l’incertezza è una presenza ineludibile. Da single, spesso rifletto su come saranno il sesso e gli appuntamenti romantici “quando sarà tutto passato”, quando e se passerà davvero. E anche se nessuno può saperlo davvero, ho deciso di interpellare alcuni futurologi – che di mestiere non si lasciano intimorire dall’incertezza – per conoscere il loro parere.

A che punto siamo adesso

Per prima cosa, guardiamo al presente: un sacco di gente continua a incontrarsi, sia virtualmente che sfidando le regole del distanziamento sociale (e rischiando così la vita) per vedersi di persona. Le app di dating hanno fatto a gara ad aggiungere funzioni per far sì che gli utenti continuassero a fare swipe o mettere like, dal menu di Hinge “Appuntamenti da casa” al dating virtuale di Bumble. Accidenti, vanno anche le orge virtuali adesso.

Ross Dawson, futurologo e coautore del rapporto Future of Sex, uscito inizialmente nel 2016, è convinto che la pandemia abbia accelerato tendenze già esistenti. Il dating online era già il modo più diffuso con cui le coppie si incontravano anche pre-pandemia negli Stati Uniti. Sono decenni ormai che ci si innamora attraverso uno schermo – e abbiamo visto che non è solo questione di sesso, ma anche di intimità e impegno a lungo termine. Per un’applicazione tecnologica che permette di tenersi per mano a distanza, ad esempio, era stata fatta una campagna su Kickstarter nel 2014.

La pandemia però, ha spinto la gente agli incontri virtuali al di là delle chat. Siamo diventati creativi in quarantena, ora andiamo a cena o guardiamo un film su FaceTime con la persona con cui desideriamo uscire. “Prima lo si faceva molto più raramente”, commenta Dawson. “Ci siamo, più o meno, ritrovati in una situazione in cui proviamo a conoscerci, o a costruire una relazione o un impegno serio”.

“Stiamo scoprendo modi creativi per stabilire un contatto intimo che coinvolga tutti gli aspetti dell’intimità”

Dawson, invece, è rimasto sorpreso dalla lentezza con cui la gente ha iniziato a coltivare relazioni profonde online. “C’è voluto molto più tempo di quanto mi sarei aspettato perché si cominciassero a usare questi strumenti di comunicazione e di contatto per impegnarsi in qualcosa di significativo, e non solo superficialmente con i social media, le chiacchiere, i meme e cose simili”, ha commentato. “In molti ne stanno scoprendo le potenzialità ora per la prima volta”.

Le chat di gruppo si stanno sostituendo ai locali e alle feste come “luoghi dove si rimorchia”, secondo Bryony Cole, fondatrice di Future of Sex e cofondatrice di Wheel of Foreplay un gioco per favorire l’intimità durante il COVID. “La diffusione dei sex party online e degli incontri di gruppo permette inoltre alle persone di sondare mondi che magari sarebbero state restie ad avvicinare di persona, come i sex party NSFW”, spiega Cole per e-mail a Mashable.

Cole pensa anche che la pandemia abbia in qualche modo riportato il dating a modalità di corteggiamento d’altri tempi – imparare a conoscersi prima di qualsiasi tipo di contatto o scambio di liquidi corporei. Di certo, alcuni commenti apparsi sul New York Times e Vanity Fair hanno accolto con favore questo cambiamento, e, secondo una delle battute più diffuse online, poter comunicare solo in maniera virtuale sta trasformando il dating in un racconto austeniano del 21 secolo:

“Stiamo scoprendo modi creativi per stabilire un contatto intimo, che coinvolga ogni aspetto dell’intimità (emotivo, intellettuale, spirituale o la condivisione di un’esperienza)”, scrive Cole, “che si tratti di scambiarsi una ricetta che l’altro possa cucinare, o di preparare invece la cena e fargliela recapitare o di condividere una storia molto personale”.

Cole è convinta che la pandemia abbia portato all’accelerazione di un trend già esistente: il cambiamento della cultura del sesso. Con la crescente popolarità di programmi come Sex Education e Euphoria e The Goop Lab di Gwyneth Paltrow, che esplorano il campo del benessere dal punto di vista sessuale, è come se la nostra società fosse già pronta per questo mutamento, secondo Cole.

La pandemia non ha modificato le previsioni sul futuro del sesso e del dating della futurologa Faith Popcorn ma anche lei, come Dawson e Cole, si aspetta un’accelerazione. Popcorn, che ha fondato nel 1974 BrainReserve, società di consulenza di marketing per l’analisi delle tendenze emergenti, sostiene che l’accelerazione sia già visibile nella tecnologia applicata alla sfera sessuale: le vendite nel campo della teledildonica – sex toys intelligenti che possono essere controllati in remoto da persone che si trovano anche in continenti diversi – sono in crescita (così come anche le vendite dei sex toys non smart).

Questo aumento netto delle vendite potrebbe cambiare in positivo l’atteggiamento dei fondi di venture capital nei confronti dell’industria della tecnologia applicata al sesso. “Ho già notato un cambiamento da parte degli investitori, interessati ad avvicinarsi ad un’industria che vale 30 miliardi di dollari”, dice Cole. “Prima, era complicato ottenere finanziamenti per la vergogna e lo stigma legati al sesso, ora invece questo campo è ritenuto molto redditizio e c’è interesse perché abbiamo capito che l’intimità è fondamentale”.

Se questi cambiamenti sono per la maggior parte positivi, la pandemia potrebbe però portare anche conseguenze negative. Popcorn fa presente che solo il 18 per cento delle coppie riferiscono di essere soddisfatte di come riescono a comunicare durante la pandemia. Non sorprende che la richiesta di terapia di coppia sia salita del 48 per cento, dice a Mashable un portavoce di Talkspace.

Ma questi sono tutti eventi che si stanno verificando adesso. Cosa succederà quando la pandemia sarà finita?

Le conseguenze a breve termine

A seguito della pandemia, Popcorn prevede un netto aumento dei divorzi. Sta già accadendo in Cina. Oltre a questo, prevede anche una ripresa graduale – espressione usata più spesso per il rientro al lavoro dopo un periodo di pausa. Se è vero che c’è un forte desiderio di sesso e di contatto, la gente è anche spaventata all’idea di poter contrarre il virus.

Dawson paragona il sesso e gli appuntamenti subito dopo la pandemia al lavoro da casa. Proprio come le aziende troveranno una via di mezzo – in cui non tutti lavorano da casa ma qualcuno non tornerà più in ufficio – molte persone torneranno subito a frequentarsi di persona, e altre no.

Dal momento che sono molte di più le persone che hanno provato il dating virtuale, sostiene Dawson, ora anche questa sarà una delle tante alternative tra cui poter scegliere. Ha provato a proporre un ragionamento che qualcuno potrebbe fare in futuro: “Se è più facile e comodo, allora sì, certo che possiamo uscire e vederci a cena di persona. Forse però, magari… oggi facciamo una cena virtuale. Va anche meglio perché siamo a un’ora e mezza di distanza, proviamo così piuttosto”.

Un’altra analogia cui Dawson è ricorso è quella del viaggio internazionale. Proprio come ci saranno persone che saliranno immediatamente su un aereo verso un paese straniero, qualcuno andrà immediatamente alla ricerca di un incontro sessuale – ma non tutti. Altri rimarranno chiusi in casa, e altri ancora non si affretteranno a cercare un contatto fisico con l’altro o a scambiarsi liquidi corporei.

Analizzando quello che la gente dice online, Cole vede emergere tre gruppi: “Una prima ondata di persone che hanno voglia di buttarsi, una più cauta, formata da persone che inizieranno ad uscire con qualcuno solo quando tutto riaprirà e il governo avrà dato il via libera, e un’altra ancora, fatta di persone che avranno scoperto di avere gusti diversi ora, preferendo passare più tempo con sé stesse”.

Non pensa che ci saranno grossi cambiamenti nel dating al di là della presenza delle video chat – dipende però da quanto durerà il distanziamento sociale. “Se l’isolamento durasse anni e non mesi, allora sì che ci sarebbero delle conseguenze”, spiega Cole. “Per ora, mi aspetto un ritorno alle modalità tipiche del corteggiamento normale, anche se con nuove competenze sofisticate di flirting virtuale e di sexting”.

Popcorn è convinta che qualcuno fuggirà dalle relazioni. Si sperimenterà quello che chiama cocooning blindato, un aspetto specifico di un concetto più generale da lei espresso, il cocooning ovvero il bisogno di proteggersi dalle realtà del mondo esterno. Cocooning blindato vuol dire prendere misure estreme per proteggersi e attrezzare la propria casa per poter sopravvivere e prosperare. In questo concetto rientrano diversi aspetti essenziali come il cibo, l’istruzione e la telemedicina. Viene a coincidere con il terzo gruppo di cui parla Cole, quello di chi rinuncerà al dating.

Popcorn prevede anche un certo livello di edonismo, con persone che si godranno non solo il sesso ma anche droghe, alcol, feste, non lesinando su cibo e acquisti. Come ha predetto Effy Blue, coach che si occupa di relazioni non monogame, qualcuno abbandonerà la tradizione della monogamia.

“Ci siamo trovati davanti la fine del mondo”, dice Popcorn. “Monogamia? Ma per favore. Mettere da parte i soldi sul conto? Come no. Caricarmi sulle spalle un mutuo? Neanche per sogno”.

Anche Dawson pensa che quest’esperienza potrebbe portare la gente ad avere relazioni più aperte. Per lui, però, il motivo è che la pandemia è arrivata in un momento in cui il poliamore si stava già diffondendo. “Siamo alle soglie di un cambiamento a livello sociale”, spiega Dawson. “Già da un po’di tempo se ne parla di più, è diventato più accettabile, è argomento di discussione. La caratterizzazione negativa sta scomparendo”.

“Secondo me, fa parte di quello stesso processo di accelerazione”, dice Dawson in riferimento alla non monogamia. “Nel senso che è un trend esistente che ora sta raggiungendo il punto di svolta”. Non sa quanto sarà significativa questa accelerazione, ma la pandemia potrebbe fare da detonatore; le persone che anche in precedenza erano interessate alla non monogamia potrebbero provarla davvero quando la pandemia sarà finita.

Uno sguardo a un futuro più lontano

Secondo Popcorn, tutti noi, a diversi livelli, dopo la pandemia dovremo fare i conti con il PTSD, disturbo da stress post traumatico, come durante una guerra mondiale. E questo non solo renderà fondamentale la psicoterapia – bot compresi - ma influirà anche sulla nostra ansia, sul nostro umore e di conseguenza, sulle relazioni.

Il tasso di nuzialità negli Stati Uniti è già ai minimi storici e secondo Popcorn calerà ancora, come quello di natalità.

Questo, almeno in parte, è dovuto al fatto che i genitori non pensano che saranno sempre in grado di conciliare la cura dei figli con il sistema scolastico. “Dopo aver coltivato la terra, dopo aver iniziato a trasferirci in città, abbiamo trovato sollievo nel fatto di poter mandare i bambini a scuola”, spiega Popcorn. “Ora però ci accorgiamo che forse la scuola non protegge i nostri figli”.

Se poi ci aggiungiamo anche l’incertezza del futuro e i mutamenti climatici, sempre più persone potrebbero scegliere di non avere figli. Inoltre, la perdita del lavoro così diffusa e l’incertezza relativa all’assistenza sanitaria che così tante persone si trovano a dover affrontare in questo periodo negli Stati Uniti non depone certo a favore di un baby boom del ventunesimo secolo.

Cole è d’accordo sul fatto che il tasso di natalità diminuirà. “Qualcuno prevede un baby boom per via dell’isolamento ma se guardiamo a quello che è successo storicamente durante i periodi di incertezza economica, possiamo aspettarci un calo della popolazione”, dice.

Dawson e Jenna Owsianik, coautrice del rapporto, hanno formulato diverse ipotesi sugli scenari che potrebbero aprirsi per il sesso nei prossimi decenni. Ecco due esempi: il primo appuntamento in un mondo animato in motion capture avrà molto successo nel 2022 ed entro il 2024 si potrà essere chiunque si voglia o con chiunque si desideri in un mondo virtuale fotorealistico.

Dawson si trova d’accordo con il rapporto, ma ritiene che uno dei pronostici possa essere posticipato per via della pandemia. Entro il 2028, secondo il rapporto, oltre un quarto dei giovani avrà avuto un’esperienza sessuale a distanza. “Potremmo riuscire a farlo slittare un po’ più avanti”, dice Dawson. Dal momento che molti scelgono di fare sexting e preferiscono scambiarsi foto di nudo al rischio di incontrarsi di persona, è certamente una possibilità.

Sia Dawson che Popcorn credono che le relazioni uomo-robot rappresentino il futuro. Il rapporto Future of Sex prevede che un giovane su dieci avrà fatto sesso con un robot umanoide entro il 2045 e Popcorn fa notare l’ascesa dei sexbot dotati di IA. Popcorn, inoltre, prevede che ci saranno sempre più “digisexual”, persone che considerano la tecnologia come parte integrante della loro sessualità.

"Dobbiamo cambiare e possiamo cambiare"

Per ora si tratta di ipotesi, ma Dawson mostra ottimismo per come la pandemia potrebbe accelerare il cambiamento in positivo. “È un’opportunità eccezionale”, dice. “Dobbiamo cambiare e possiamo cambiare sotto così tanti aspetti, a partire dalla natura delle relazioni sociali e dal modo in cui stabiliamo un legame con gli altri e ci relazioniamo a loro, ci dedichiamo a loro e ci diamo piacere a vicenda”.
Anche Cole vede un futuro di progressi.

“Abbiamo superato la vergogna”, dice, “siamo andati oltre le risatine sui vibratori di Sex & The City degli anni ’90, socialmente abbiamo portato la nostra consapevolezza sessuale a un livello più alto con movimenti come #MeToo e #TimesUp, e adesso, il futuro del sesso è destinato a sbocciare – sia come industria, che come elemento culturale e aspetto cruciale della nostra vita”.